martedì 14 febbraio 2012

 

IL BAMBINO NELLA 'FASE EDIPICA'

Potrà il mio cuore dissigillarsi senza esserne spezzato?' (Kahlil Gibran)
L’ anima stà piangendo, sente il dolore di non poter chiedere... ‘perché’. Desidera che qualcuno gli spieghi cosa significhi: c’è un bambino che ha bisogno di amore, di essere amato, ma ha paura...di chiedere. Un altro ‘no’ e gli si spezza l’anima, gli si accendono i fuochi dell’inferno. Lì cerca la pace di un angelo, ma è diventato un demone del quale nessuno ha pietà...chi ha pietà di un angelo caduto, a cui è stato chiuso il paradiso..? e così deve andarsene... vivendo intensamente il dolore di essere ‘solo’ al ricordo di essere stato per un ‘attimo’ in paradiso.
Questa è l’espressione poetica del ‘Paradiso perduto’ per un bambino che intorno ai 3-4 anni, attraversa la ‘fase edipica’ e va a scontrarsi con la paura che i genitori hanno per la sua sessualità. Questo ‘trauma’ produce come conseguenza una ‘scissione’ tra gli affetti del cuore e quelli del bacino, che diventa in seguito la difficoltà o l'incapacità, di amare e desiderare nello stesso momento, la stessa persona.



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