venerdì 28 giugno 2013

 

COSCIENZA…VISIBILE E INVISIBILE

Il dono più bello che un fiore può fare al mondo e' quello di sbocciare liberamente...
Un progetto nasce da un'emozione, da un sogno quasi completamente dimenticato e dal tentativo di recuperarne il ricordo: non ha forma, non ha peso. Per usare una metafora, l'io che e' come il capitano di una nave che indica la rotta, ha un progetto, l'inconscio e' l'equipaggio che ne segue le indicazioni, questo perché lo scopo della navigazione e' condiviso, quando l'inconscio non si rispecchia più nei propositi dell'io c'è l'ammutinamento, la malattia, (magari l'attacco di panico), finché non si cambia rotta. L'io, come il capitano di una nave non è un despota, ma l'espressione di un sapere profondo e conoscendo i limiti e le possibilità evita imprese e navigazioni inutili o dannose (come per esempio quella di andare in guerra o in battaglia con una nave da carico...) perché l'equipaggio può ammutinarsi, ammalarsi o rifiutarsi. C'e' una sofferenza nella vita che e' 'sana' perché richiama all'autenticità, che fa dire 'meglio morire o soffrire che tradire quello che sento' ed una sofferenza 'nevrotica' inutile, che non fa fare quello che si sa essere buono 'per paura' e che produce malattie...Analizzare il proprio modo di agire è intuire le relazioni che ci sono tra i sentimenti e le emozioni che sono fuori dalla coscienza e che sono 'i motivi nascosti' che spingono a comportarsi in un certo modo. I sentimenti repressi fanno parte del carattere, cioè del comportamento che si difende (sono fatto così), solo quando ci si rende conto che è come se dentro di sé ci fosse un’entità, una forza estranea che mette in crisi che diventa possibile ‘analizzare’ quel comportamento nelle sue componenti emotive e rivelare il sentimento che è nascosto dietro l’atteggiamento che crea disagio. I sentimenti principali di solito sono la rabbia e la paura. ‘Analizzare’ è ‘sentire’ l’angoscia o la rabbia originali, cioè vissuti all'origine per riportarli alla consapevolezza e trovargli un posto. Questa non è una comprensione intellettuale, non vuol dire ‘capire’ di avere dentro di sé l’angoscia o la rabbia. Fare ‘analisi’ è sentire di nuovo le emozioni che sono nascoste dietro il proprio disagio, trovando per loro un luogo più opportuno. Questo è ‘comprendere’…Infatti “tutti possono capire...ma comprendere è un’intuizione che permette di costruire qualcosa che è maggiore della somma delle sue parti, come una casa e' più di in insieme di mattoni. L'atto di 'comprendere' crea una realtà che altrimenti non esisterebbe, che è vera anche se non è riducibile ai suoi elementi 'primi'. Questo significa che la ‘realtà’ può essere chiamata anche 'illusione', ma che è un ‘dono’ per orientarsi nella vita. Sentire in un modo diverso significa poter cambiare i pensieri e i comportamenti...per questo è importante la poesia, la musica, l'arte, la filosofia, perché parlano il linguaggio del 'sentire' e aiutano a mettere insieme in un modo nuovo e originale informazioni, ed esperienze di vita, lasciando che il cuore veda quello che è nascosto alla mente. Questo significa sbocciare e fiorire liberamente. Le cose sono quelle che sono: un albero e' un albero come un posteggio e' un posto libero sulla strada, ma c'è un momento dove gli stati d'animo, le cose, gli oggetti, i pensieri...le azioni diventano dei simboli che danno un significato ed un valore nuovo al mondo: questa capacità di cogliere ’relazioni’ tra emozioni, pensieri, cose, fa vedere ‘crea’ una nuova realtà, che come un ologramma poi esiste 'indipendentemente '. 
Si potrebbe dire che esiste dove esistono i sogni:...ma quale e' il luogo dei sogni? Forse è il cervello? Sarebbe come dire che le parole stanno sulla lingua...Ciò nonostante queste emozioni, queste idee cambiano la realtà, anche se non hanno un ‘luogo’, basti pensare agli stati d’animo, ai pensieri, alle idee, alle invenzioni come quella del cellulare...Questa capacità di cogliere intuizioni, nasce dall'inconscio che e' il luogo della creatività ed usa il linguaggio dei simboli. Mi viene da dire che non è stato localizzato un luogo dove ha sede l'inconscio, come non esiste un luogo fisico per i simboli, per i sogni, per i pensieri, per i sentimenti, per le parole, ma tutti si esprimono con il corpo...Si fa l'esperienza di una realtà 'aumentata ' tutti i giorni senza sapere come . Forse Platone aveva ragione quando parlava del mondo delle idee al quale sembrava che si potesse accedere attraverso il linguaggio della filosofia. La capacità di avere intuizioni costruisce una realtà diversa dentro e fuori di sè. Questo è il lavoro dell'inconscio: far venire alla luce quello che è' invisibile. Forse questo luogo non localizzato nello spazio tempo-tempo, da dove si colgono le intuizioni, che per Platone sono le idee, è il vuoto quantistico descritto dalla fisica o potrebbe coincidere con l'inconscio collettivo. Questo mondo comunque e' accessibile per noi attraverso il linguaggio della metafora, quello simbolico della poesia, della musica, dell’arte, della filosofia, non a caso espressioni 'creative'…dell'anima, Quando le cose si fanno ma senza uno scopo seguendo il 'piacere' di farle, danno un risultato che ne rivela lo scopo. Questo fa scoprire l'identità', il senso di sé, rivelando il significato delle parole: ‘che non c'è una strada da seguire ne un luogo da raggiungere, perché la strada che si fa camminando e' già tracciata dentro di noi...’ed e' la strada del 'piacere' che porta al 'buon senso' o senso di sé...La realtà che si vede e' uno sguardo lanciato su ciò che non si vede, ma che come uno specchio diventa visibile solo se si graffia. Ecco perché Pirandello disse che 'la verità e' un'immagine riflessa in uno specchio rotto' uno specchio graffiato non riflette più la realtà, ma diventa visibile: questa e' la nascita della coscienza.
‘Perché i fenomeni visibili sono uno sguardo lanciato su ciò che non è visibile’ (Anassagora)'



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