Un progetto nasce da un'emozione, da un sogno quasi completamente dimenticato e
dal tentativo di recuperarne il ricordo: non ha forma, non ha peso. Per
usare una metafora, l'io che e' come il capitano di una nave che indica la
rotta, ha un progetto, l'inconscio e' l'equipaggio che ne segue le indicazioni,
questo perché lo scopo della navigazione e' condiviso, quando l'inconscio non
si rispecchia più nei propositi dell'io c'è l'ammutinamento, la malattia,
(magari l'attacco di panico), finché non si cambia rotta. L'io, come il
capitano di una nave non è un despota, ma l'espressione di un sapere profondo e
conoscendo i limiti e le possibilità evita imprese e navigazioni inutili o
dannose (come per esempio quella di andare in guerra o in battaglia con una
nave da carico...) perché l'equipaggio può ammutinarsi, ammalarsi o rifiutarsi.
C'e' una sofferenza nella vita che e' 'sana' perché richiama all'autenticità,
che fa dire 'meglio morire o soffrire che tradire quello che sento' ed una
sofferenza 'nevrotica' inutile, che non fa fare quello che si sa essere buono
'per paura' e che produce malattie...Analizzare il proprio modo di agire è
intuire le relazioni che ci sono tra i sentimenti e le emozioni che sono fuori
dalla coscienza e che sono 'i motivi nascosti' che spingono a comportarsi in un
certo modo. I sentimenti repressi fanno parte del carattere, cioè del
comportamento che si difende (sono fatto così), solo quando ci si rende conto
che è come se dentro di sé ci fosse un’entità, una forza estranea che mette in
crisi che diventa possibile ‘analizzare’ quel comportamento nelle sue
componenti emotive e rivelare il sentimento che è nascosto dietro
l’atteggiamento che crea disagio. I sentimenti principali di solito sono la
rabbia e la paura. ‘Analizzare’ è ‘sentire’ l’angoscia o la rabbia originali,
cioè vissuti all'origine per riportarli alla consapevolezza e trovargli un
posto. Questa non è una comprensione intellettuale, non vuol dire ‘capire’ di
avere dentro di sé l’angoscia o la rabbia. Fare ‘analisi’ è sentire di nuovo le
emozioni che sono nascoste dietro il proprio disagio, trovando per loro un
luogo più opportuno. Questo è ‘comprendere’…Infatti “tutti possono capire...ma
comprendere è un’intuizione che permette di costruire qualcosa che è maggiore
della somma delle sue parti, come una casa e' più di in insieme di mattoni.
L'atto di 'comprendere' crea una realtà che altrimenti non esisterebbe, che è
vera anche se non è riducibile ai suoi elementi 'primi'. Questo significa che
la ‘realtà’ può essere chiamata anche 'illusione', ma che è un ‘dono’ per
orientarsi nella vita. Sentire in un modo diverso significa poter cambiare i
pensieri e i comportamenti...per questo è importante la poesia, la musica,
l'arte, la filosofia, perché parlano il linguaggio del 'sentire' e aiutano a
mettere insieme in un modo nuovo e originale informazioni, ed esperienze di
vita, lasciando che il cuore veda quello che è nascosto alla mente. Questo
significa sbocciare e fiorire liberamente. Le cose sono quelle che sono: un
albero e' un albero come un posteggio e' un posto libero sulla strada, ma c'è un
momento dove gli stati d'animo, le cose, gli oggetti, i pensieri...le azioni
diventano dei simboli che danno un significato ed un valore nuovo al mondo:
questa capacità di cogliere ’relazioni’ tra emozioni, pensieri, cose, fa vedere
‘crea’ una nuova realtà, che come un ologramma poi esiste 'indipendentemente
'.
Si potrebbe dire che esiste dove esistono i sogni:...ma quale e' il luogo dei
sogni? Forse è il cervello? Sarebbe come dire che le parole stanno sulla
lingua...Ciò nonostante queste emozioni, queste idee cambiano la realtà, anche
se non hanno un ‘luogo’, basti pensare agli stati d’animo, ai pensieri, alle
idee, alle invenzioni come quella del cellulare...Questa capacità di cogliere
intuizioni, nasce dall'inconscio che e' il luogo della creatività ed usa il
linguaggio dei simboli. Mi viene da dire che non è stato localizzato un luogo
dove ha sede l'inconscio, come non esiste un luogo fisico per i simboli, per i
sogni, per i pensieri, per i sentimenti, per le parole, ma tutti si esprimono
con il corpo...Si fa l'esperienza di una realtà 'aumentata ' tutti i giorni
senza sapere come . Forse Platone aveva ragione quando parlava del mondo delle
idee al quale sembrava che si potesse accedere attraverso il linguaggio della
filosofia. La capacità di avere intuizioni costruisce una realtà diversa dentro
e fuori di sè. Questo è il lavoro dell'inconscio: far venire alla luce quello
che è' invisibile. Forse questo luogo non localizzato nello spazio tempo-tempo,
da dove si colgono le intuizioni, che per Platone sono le idee, è il vuoto
quantistico descritto dalla fisica o potrebbe coincidere con l'inconscio
collettivo. Questo mondo comunque e' accessibile per noi attraverso il
linguaggio della metafora, quello simbolico della poesia, della musica,
dell’arte, della filosofia, non a caso espressioni 'creative'…dell'anima,
Quando le cose si fanno ma senza uno scopo seguendo il 'piacere' di farle,
danno un risultato che ne rivela lo scopo. Questo fa scoprire l'identità', il
senso di sé, rivelando il significato delle parole: ‘che non c'è una strada da
seguire ne un luogo da raggiungere, perché la strada che si fa camminando e'
già tracciata dentro di noi...’ed e' la strada del 'piacere' che porta al 'buon
senso' o senso di sé...La realtà che si vede e' uno sguardo lanciato su ciò che
non si vede, ma che come uno specchio diventa visibile solo se si graffia. Ecco
perché Pirandello disse che 'la verità e' un'immagine riflessa in uno specchio
rotto' uno specchio graffiato non riflette più la realtà, ma diventa visibile:
questa e' la nascita della coscienza.
‘Perché i fenomeni visibili sono uno sguardo lanciato su ciò che non è
visibile’ (Anassagora)'
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